L’ISOLA FELICE NON C'E' PIU'
La ricordavamo gitana e musicante, l’abbiamo ritrovata austera e silenziosa.
Come ogni anno il nostro
pellegrinaggio musicale, in Luglio, ci ha portato a Perugia per
Umbria Jazz. Per anni considerata kermesse d’elite nel panorama
italiano, ma che, più passa il tempo e sempre più sta perdendo quei
connotati che ne fecero la patria di un genere per pochi che si è
voluto provare a dare ai molti.
Lo diciamo senza troppi giri di
parole, questo nuovo vestito che negli ultimi anni è stato cucito
sulla città, non ci piace, quella che i contemporanei chiamerebbero
versione 2.0 non ci appartiene, come questa manifestazione non
appartiene più alla musica che vuole rappresentare.
Ripenso a Sonny Rollins al Cinema
Turreno, Keith Jarret allo Stadio Santa Giuliana, Erich Clapton a
Villa Fidelia, BB King girare per la città sulla Vespa Special 50
rossa di Emiliuzzo, James Brown rincorrere numeri di telefono a i
“più” proibiti, feste, balli, grida e soprattutto musica sempre
ed ovunque.
Oggi primo
sabato di UJ siamo in piazza IV Novembre presso il Caffè del Banco,
pardon “Gianni” per chi ha bazzicato questi lidi, a sorseggiare
ovviamente una birra Gordon in lampadina (tipico boccale prodotto dal
marchio belga/scozzese) ghiacciato e, guardandoci intorno non ci
dicono di feste, non vediamo balli, non sentiamo grida e soprattutto
non c’è musica; quasi mi chiedo se ormai non reggo più la birra
tanto da non aver sentito neanche il concerto iniziare, poi alzo gli
occhi al palco e vedo i musicisti…………questo mi rincuora
pesavo di essermi seriamente invecchiato.
Cerchiamo, troviamo, prendiamo e
leggiamo il programma; sembra cospicuo: oltre 200 concerti in
programma, 500
artisti presenti; forse avremmo sbagliato città.
Facciamo
l’appello: la Fontana Maggiore c’è, il Duomo pure, l’Arco
Etrusco ci siamo passati, la Rocca Paolina presente……siamo nel
luogo giusto, eppure la musica manca…….
Ci
spostiamo per le vie della città, una volta formicai di musicisti
ambulanti dediti alla sperimentazione dei suoni; dove una volta si
fondevano didjeridu
e violoncello, ora a malapena riusciamo a scovare un sax con
basso……gli unici spiriti liberi, così si sono definii nel corso
della loro “performance”, sono due ragazzi che cantano in un
qualche dialetto.
Arriva
uno spiffero su cosa ci sarà stasera: il Parco di Santa Giuliana
ospiterà quello che una coppia ha appena definito l’Evento; una
lunga serata-notte che vedrà alternarsi sul palco in 12 h di musica
performer dell’electro music, organizzata da un Dj molto conosciuto
anche a livello internazionale Ralf (lo Zio)…..prezzo
del biglietto di ingresso 20 euro…me cojoni mi verrebbe da dire!
Ci
affacciamo e con piacere scopriamo che la
performance non è il solito dj set, prende vita il progetto
R.Ha.R.F.
(Rhythm harmony and repetition of form). Sul palco con il dj umbro ci
sono Gianluca Petrella, Giovanni Guidi e Leonardo Ramadori ed un
ospite d’eccezione, il trombettista Enrico
Rava.
Qui il pubblico non è composto solo da puristi, la sfida sembra
ancora più elettrizzante. L’attesa è grande: nessuno sa cosa
potranno creare insieme due maghi dell’improvvisazione come Ralf e
Rava. Forse non è poi così vero che elettronica da ballo e jazz
sono incompatibili.
La
riflessione a questo punto è d’obbligo…….per mangiare la
Pagnotta quanta strada tortuosa è stata fatta da quel
giorno del lontano 1973 dove un gruppo di amici appassionati
del genere seduti al tavolino di un bar ebbero un’Idea
meravigliosamente musicale?
Questa
è Perugia oggi, questa è Umbria Jazz ora……
Questa è l’Isola
che non c’è più!..........
Scritto da Marco Sargentini
Foto di Marco Sargentini
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